Questa del voto disgiunto sembra proprio una pratica da evitare. E lo ha detto bene anche Veltroni ai microfoni di Radio 24: "Lo ritengo un esercizio di furbizia. Questi giochini non mi piacciono. Il voto deve essere nitido, chiaro e riconoscibile. Sono giochini che non mi piacciono, io ho un'altra idea della politica". Alle Amministrative, come alla Camera e al Senato, si corre comunque questo rischio. Un candidato al Consiglio comunale può chiedere ad un potenziale elettore il voto per se stesso senza sostenere il proprio candidato sindaco. Lo stesso vale per il candidato premier. Si sa. Anche se, poi, basterà fare qualche conto perchè venga a galla il trucco. Così lo ha ribadito anche Mario Adinolfi a Giugliano: "Il consenso deve essere pieno, senza concedere spazi agli altri schieramenti".
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mercoledì 2 aprile 2008
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2 commenti:
Sono d'accordo: NO AL VOTO DISGIUNTO pratica frequente nelle nostre zone... dove il voto è legato alle famiglie ai parenti. Non alle idee, ai programmi, alla qualità dei candidati. Un pò come in una partita a Monopoli in questo modo si brucia il futuro della nostra città.
Arrivare a spartirsi i voti è un'indecenza. Lo fa chi non crede in se stesso e nel gruppo col quale è ufficialmente schierato. No al voto disgiunto, lo fanno i criminali.
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